Seduzione, donne dive, vamp, selvagge, ma anche ragazze surrealiste a cui piace il gotico. Sulle passerelle tripudio di pizzi, merletti e raso, mentre continuano le polemiche e i ritardi diventano insostenibili. Il backstage delle sfilate nasconde non poche discussioni, in primis la camera Nazionale della Moda Italiana sembra abbia citato la giornalista de “Il Giornale”, Daniela Fedi, per aver criticato l’assenza di molti big (Dacks, Dolce&Gabbana, Belstaff etc ) nel calendario milanese in un articolo scritto di suo pugno. L’atto di citazione chiederebbe un danno per un milione di euro.
Non manca la critica della direttrice di Vogue America, Anna Wintour, in cui sprona la Camera della Moda Italiana a concentrare le sfilate in tre giorni (il resto solo presentazioni) per evitare un soggiorno troppo lungo in Europa (visto il dollaro debole) e ad organizzare meglio il tutto per scansare i soliti e spiacevoli ritardi. Sulla questione, il presidente della Camera della Moda, Mario Boselli, respinge le accuse e dichiara: "noi selezioniamo, ogni stagione restano fuori almeno 20 marchi che vorrebbero sfilare". Su un punto invece Boselli è d’accordo con la Wintour, in effetti "molte griffe dovrebbero fare presentazioni invece di sfilate".
E pensare che Miuccia Prada aveva sempre odiato il pizzo, eppure questa collezione inneggia proprio questo tessuto ad alto tasso di seduzione. Peccaminosa la donna Prada fasciata in tubini, gonne e camicette ‘nude look’ ma basta una fodera interna per far diventare la mise monacale, le scarpe s’indossano con gambali stringati, le borse vantano volant.
Pizzo e trasparenze anche per la raffinata donna La Perla avvolta in un’atmosfera da nouvelle vague. A vincere è l’abito corto e le paillettes che illuminano le sere invernali, giacche e cappotti a forma uovo, decolletè e schiena in primo piano, volpe per bordare capispalla, abiti e guanti lunghi. Il pizzo è coperto di chiffon e inserito nei capi in maglia. Immancabile la sottoveste indossata sotto abiti da sera o sotto i cappotti.
Nuovo rigore in casa Moschino che fa indossare alla sua donna cappotti e tailleur in blu elettrico effetto giacca militare. Cuori, cavallucci marini e paillettes riescono a smorzare la ‘serietà’ della collezione, le frange spuntano su scarpe e guanti, gli stivali sono alti con alamari dorati. Gli abiti lasciano scoperte le gambe appoggiate su tacchi vertiginosi, teste cotonate e pantaloni a frange, riportano agli anni ’80. Gonne in tulle di lana con taffetà ricamato e pantaloni a zampa d’elefante neri abbinati a micro giacchini lavorati e ricamati.
Sono selvagge, invece, le donne Etro (foto) indossano montoni, hanno spuntoni in tessuto, maglioni a collo alto portati con mini short e gambaletti dalle stampe geometriche. Le frange decorano vestiti e accessori, mentre per la notte gli abiti svelano la schiena con merletti preziosi. Gli stivali salgono fin su la coscia, al collo cravatte slim.
La ricca ed elegante la donna Blumarine passeggia per Parigi indossando pellicce e colbacchi maculati, maxi cardigan in angora, camice in seta con rifiniture di ruches, trench in oro lucido, abiti lingerie. Per la sera, abiti origami in jersey di seta e chiffon ricchi di cristalli e pietre.
E’ innocente e surrealista, è gotica e femminile la ragazza Sportmax avvolta in cappotti plissè, colli a ruches, pantaloni stovepipe. L’arancio è il colore che domina la collezione senza comunque abbandonare il nero. Gli stivali scendono comodi e morbidi sulle caviglie.