Soffia un caldo vento di polemiche sulla settimana della moda milanese, tra sedi delle sfilate che cambiano senza preavviso creando disagio per gli addetti ai lavori e forti ritardi, stilisti che se la prendono con il sistema moda e la Camera Nazionale della Moda che s’infuria con gli stilisti. Insomma, nulla di nuovo sul panorama fashion del Made in Italy.
Roberto Cavalli inveisce contro la moda americana “che non vale niente. Non andrei mai a sfilare lì. E’ una farsa, stronchiamola! Non mi interessa avere Anna Wintour in prima fila, fino ad ora ci siamo prostituiti ai loro voleri, adesso basta!”. Questo ha dichiarato ieri lo stilista fiorentino durante la sfilata della linea Just Cavalli (foto). Una collezione pensata e dedicata ai giovani, a quelle ragazze che amano rovistare nel guardaroba della mamma per tirare fuori cappotti couture, lunghi e leggeri abiti da sera, stampe di fenicotteri, mise cortissime in cotone e organza. Lunghi gilet che arrivano a metà coscia, abiti in lurex, minigonne inguinali in pitone, pantaloni a zampa e maxicardigan glitterati. Ricchi di charms i polsi delle modelle. I colori sono accesi e si contrappongono a lampi neri, le scarpe vantano un tacco altissimo.
Anche Giorgio Armani dopo la sfilata Emporio Armani ha avuto in serbo una polemica per il sistema moda: “Gli stilisti lavorano bene, ma è intorno a loro che le cose non funzionano” e ha quindi voluto utilizzare una frase di veltroni per semplificare il tutto “Non sono gli italiani a essere seduti, ma i politici”. E aggiunge, ‘se non ci fossero stati e non ci fossero gli stilisti italiani, non ci sarebbero le passerelle di New York!’Ma non finisce qui, Re Giorgio accusa una nota griffe (di cui non ha voluto fare nome) di avergli copiato l’intera collezione Emporio.
Comunque, tra le polemiche, splende la collezione Emporio Armani dedicata ai suoi giovani, quelli che amano indossare le giacche piccole e strette in vita, velluto e pantaloni dal classico aplomb maschile. Le gambe non sono mostrate nella loro interezza, piuttosto le gonne si allungano fino al ginocchio, le scarpe sono rigorosamente basse per una moda ‘con i piedi ben piantati a terra’. Per la sera, gli abiti sono ricoperti di piatte pastiglie lucidissime che fanno brillare la donna Emporio.
Eco anni Sessanta/Settanta per Moschino Cheap&Chic che ha portato in passerella una ragazza ironica vestita con cappotti dipinti, tubini decorati con le lenti degli occhiali, pantaloni raffinati e chic che portano alla mente quelli di Saint Laurent. Le bprse sono grandi e a fiocco.
Ama curarsi e apparire perfetta la donna Missoni che utilizza la maglia con maggior rigore e osa con colori a ccostamenti casuali. La cappe in cachemire sono doppiate con leggeri strati di maglia colorata, i pullover sono maxi e indossati con la gonne, gli abiti a spirale. Per il prossimo inverno, una novità: la stampa erbario, ossia foglie astratte che si accendono sui colori.