Le presentazioni, è il caso di dirlo, lasciano il tempo che trovano. Per lei parlano classe, charme, cultura. Doti davanti a cui la bellezza, impassibile nonostante gli ‘anta’ appena raggiunti, è solo la più debole delle virtù.
Ad accogliere Carla Bruni Tedeschi, il 23 dicembre del 1967, è una coppia dell’alta borghesia torinese. Il padre, Alberto, possiede un’industria di pneumatici (seconda in Italia solo alla “Pirelli”) ed un notevole talento di compositore che lo porterà, una volta venduta l’azienda, a diventare il direttore artistico del “Teatro Regio”. Sua moglie, Marysa Borini, pianista ed attrice, cela capricci e follie da gran dama sotto una spessa corteccia di donna ipercritica e riservata.
Gli anni di piombo sono tempi “duri” per famiglie di tale lignaggio, spesso vittime di minacce e rapimenti. Così, i Bruni-Tedeschi si trasferiscono in Francia per proteggere Carla, di soli 5 anni, e sua sorella Valeria, di 8.
Dalla villa secentesca di Parigi, la piccola è mandata in un collegio Svizzero dove, noblesse oblige, riceve un’educazione di “casta”. Ma a “rapirla”, una volta rientrata in Francia, sarebbero stati i riflettori dell’alta moda. Compiuti i 19 anni, infatti, abbandona la facoltà d’architettura della “Sorbonne” per entrare in un’agenzia di modelle della capitale. Dallo spot di una nota marca di jeans, ai cachet miliardari il passo è breve e la Bruni spopola sulle copertine, al braccio di Eric Clapton, Mick Jagger, Kevin Kostner, Vincent Perez, fino a quello di Jean-Paul Enthoven (filosofo francese), con cui si unisce in matrimonio.
Nel ‘98 lascia le passerelle per dedicarsi alla musica e, due anni dopo, il primo grave scandalo. La ex-top model si innamora del figliastro, Raphael Ethoven, e questi divorzia dalla moglie, Justine Levy, che si vendica sulle pagine del best seller “Rien de grave” (Stock Publication 2004) definendo Carla una “bionica assassina”.
Ma i traguardi continuano, grazie al savoir-faire e al suo indiscutibile talento che la porta a pubblicare il primo album da cantautrice. “Quelqu’ un m’a dit” (Naive, 03) vende in Francia ben 8 milioni di copie e le conquista il titolo di miglior Artista dell’anno.
Nel 2006 è testimonial delle Olimpiadi Invernali di Torino e, a gennaio, esce il suo secondo album. “No promises”(Naive, 07), composto da 10 poesie inglesi in musica, replica il successo di pubblico e critica e mostra il talento poliglotta ed umanista della cantante. In seguito presta il volto alla lotta contro cancro ed AIDS e si aggiudica la campagna della nuova “Lancia New Musa”.
A far scalpore nelle ultime settimane è la notizia del matrimonio con Nicolas Sarkozy, Presidente della Repubblica francese. Tre volumi invadono in questi giorni le librerie di Francia: “Carla et Nicolas, Chronique d’une liaison dangereuse” (di Chris Lafaille e Paul-Eric Blanrue. Ed: Scali), “Carla Bruni, Qui est-elle vraiment” (di Christine Richard e Edouard Boulon-Cluzel. Ed: Privè) e ‘Carla bruni, La dame de coeur’ (di Thierry Colon. Ed: Luc Pire Edtion ), che allude al discusso anello a cuore, identico a quello regalato dal Presidente alla prima moglie.
Ma, aldilà dei gossip, la Carla nazionale non si lascia oscurare dall’ombra imponente di Sarko. La stella dai mille talenti continua a brillare di luce propria mentre è alle prese con il suo terzo album ormai in via di pubblicazione.