Sviluppato nell’area dell’ex Fabbrica di
Oskar Schindler – l’imprenditore tedesco che riuscì a salvare oltre un migliaio di
persone dall’Olocausto, assumendole come impiegati – il progetto per la rivalorizzazione di
questi 8mila metri quadri di storia, è stato vinto dall’architetto italiano Claudio
Nardi.
Primo fra tutti quello in corrispondenza con il futuro ingresso al polo
museale – una quinta in cemento, crudo, industriale, alta 10 metri – ma anche quello rivolto verso ovest – lungo, quasi sollevato da terra, che si
protende come un abbraccio ortogonalmente alla “emergente” facciata – e quello verso est, che s’innesta come
un’informazione nel corpo del complesso.
La copertura principale in zinco e titanio, lascerà molto spazio a grandi
lucernari – responsabili dell’illuminazione naturale dei 200mq di sala
introduttiva e dei 2200mq dedicati alle collezioni permanenti – e al grande tetto in pietra antracite che si
protende come un segnale, fino alla piazza di accesso.
www.claudionardi.it