Il genio di Ennio Capasa è giunto a 21 anni, celebrando una maturità non soltanto anagrafica. Sì perché il suo marchio prometteva, fin dalle prime passerelle, di rivoluzionare la moda mondiale. Proprio in un periodo, gli anni ‘80, in cui l’haute – couture esibiva compiaciuta i capolavori di un’arte riservata a pochi ed il pret-a-porter era sinonimo di rutilante ridondanza. “In un momento in cui il corpo veniva soprafatto dagli eccessi, io ricercavo un nuovo rispetto, un contatto anche visivo con il corpo”, dichiara lo stilista.
Vi ricordate i palloncini, le maxi-spalline, i colori fluo, le frangette laccate e le chiome da leonessa? Un caos di paiellettes e lamè su cui, improvvisa, si posò la mano dello squisito moderatore. “Offrivamo capi di perfetta fattura, dall’anima sartoriale con innovazione di materiali, dettagli e silhouette; capi che fossero però indossabili”, continua Ennio. Attraverso una ricerca costante ha strappato la moda dai tappeti rossi per consegnarla, reinventata, a donne in carne e ossa, che amavano la bellezza ma che esigevano una vestibilità quotidiana. “Troppo spesso si vedono sulle passerelle capi che non hanno relazione con la vita reale”.
Oggi la storia di Capasa e del suo marchio rivive nelle pagine di una monografia significativamente intitolata “21 Costume National“ che ne ripercorre le tappe dagli albori: “I miei avevano delle boutique a Lecce. Adoravo stare in negozio con mia madre. Le clienti mi affascinavano. Le guardavo e mi dicevo: “Se mettesse quella scarpa o quella giacca sarebbe perfetta”. Il volume, redatto da Renata Molho ed edito da Assouline, è solo una delle novità dedicate all’importante anniversario. Ennio Capasa ha infatti firmato esclusive creazioni che testimoniano, ancora una volta, la sua inclinazione ad attraversare tutti i campi del lifestyle.
A conquistarsi il prestigioso suggello, la nuova bottiglia “Absolute Vodka”, che veste un elegante new-look nero vinile. Sembra di vederlo, Ennio, mentre scrive in rosso, sul quel vetro affusolato come i suoi manichini, la frase “For Fashion Animals”.
In linea con lo stile della Casa è anche la nuova “Alfa Romeo 147” in edizione limitata, che ricorda l’amore di Capasa per la tecnologia. La vettura, firmata “C’N’C’ Costume National”, sfoggia cerchioni verniciati e diamantati che impreziosiscono la carrozzeria bianco Eldorado, colore creato dallo stilista per l’occasione. “I progetti hanno in comune l’interesse per un prodotto di altissime performance qualitative e dal design unico e riconosciuto. Inoltre la sfida di combinare creatività e limiti strutturali, descrivendo con pochi tratti il mondo dei giovani a cui la linea C’N’C Costume National si rivolge”.
Complimenti ad Ennio anche per il premio ricevuto il 12 novembre da “Ventiquattro”, rivista cinematografica del “Sole 24 ore”, “Un onore che consacra una grande passione. Dal cinema traggo molte ispirazioni. Spesso, quando creo collezioni e campagne pubblicitarie, costruisco un mondo virtuale in cui trasformo le suggestioni in immagini reali dando vita ad atmosfere da film”, conclude.
Una festa lunga un anno che, sebbene si avvii a conclusione, avrà reso il giusto riconoscimento ad uno stilista i cui interessi vanno ben oltre i confini dorati della moda. Già da gennaio, infatti, la settima arte lanciava il coro di buon compleanno, attraverso la voce di Michel Gondry. Il regista di “L’arte del sogno” sceglieva, per l’allestimento della mostra dedicata al film, lo spazio milanese di C’N’C’ messo a disposizione da Ennio Capasa.
I 21 anni di Costume National
Ennio Capasa, pioniere della moda italiana, festeggia il ventunesimo anniversario della Maison creazioni che superano i confini della passerella. A tu per tu con lo stilista.