Il pubblico italiano
sembra più avvezzo all’allusione agli elementi all’eros e della seduzione; i
maestri dell’arte classica e moderna, i nostri grandi maestri, hanno sempre
incluso ed enfatizzato la componente amorosa, sia nel sacro o che nel profano.E nonostante la
cultura cattolica e la condivisibile pressione antipornografica, nei nostri
musei e gallerie, l’amore, il nudo, e la seduttiva allusione all’eros sono
sempre circolati liberamente.
C’è da chiedersi se
non si siano più offensivi alcuni spot pubblicitari, o programmi televisivi. L’arte no, le opere
soffrono e rilasciano, sono state pensate o elaborate in campi ben lontani
dalla pornografia e dal business spregiudicato.
Entrambe vietate ai
minori di 18 anni, le due mostre affrontano i temi del corpo, della seduzione e
del sesso nell’arte con due approcci diversi.
Al Barbican di
Londra il tema della seduzione è analizzato nell’arco di due secoli, Seduced presenta più di 200 opere, il lavoro di 70 artisti, nomi del calibro di Nobuyoshi Araki, Francis Bacon, Jeff Koons, Robert
Mapplethorpe, Pablo Picasso, Rembrandt van Rijn e Andy Warhol.In mostra un
affresco proveniente da un bordello pompeiano, disegni di Aubrey Beardsley e
opere di Koons che ritraggono Cicciolina con coroncina di fiori in testa.
Tracey Emin si interroga al neon: «Is Anal Sex legal?», «Is legal sex
anal?». Ma dove è il confine
tra arte o pornografia? Nessuna volgarità o licenza, il Barbican, anzi la sua direttrice Kate Bush replica: «La
mostra è una celebrazione di opere che collegano tutto il genere umano
attraverso duemila anni di storia e cultura».
La grande mostra Bodypoliticx in corso al Witte
de With Center for Contemporary Art fino al 16 dicembre 2007, riflette sul
significato della pornografia e sull’uso del corpo femminile, focalizzando
l’attenzione sui fenomeni artistici contemporanei. Più di 70 artisti,
film-makers, reporter, musicisti e giornalisti si lanciano nella disamina e
osservazione della demarcazione tra
industria del sesso, subcultura, pop e arte. BODYPOLITCX lancia la
provocazione: se abbiamo imparato da Shakespeare cos’è l’amore, cosa possiamo
comprendere dalla pratica culturale della pornografia?
E dopo tutto questo erotismo, questo amore mostrato; la
riflessione suggerita dal corpo apre le pieghe della mente e della anima. Che
esposizioni così “scoperte e nude” rivelino aspetti molto più nascosti e
psicologici, che scioccanti e pruriginosi.