La grandezza di Roma, e il suo intangibile fascino metropolitano, passa per una storia che ormai l’immaginario collettivo suddivide in tre periodi: imperiale, papale e cinematografica. Il legame della Città Eterna con il cinema è un sodalizio che forse non ha eguali in altri luoghi del mondo, un felice connubio che ha dato vita ad alcune delle pellicole più celebri della storia. Basta citarne alcune, e si entra immediatamente nell’epoca d’oro della cinematografia italiana: “La Dolce Vita”, “Ginger e Fred”, “Vacanze romane”, “Il Conte Max”, “Le ragazze di Piazza di Spagna”, “Poveri ma belli”, “Roma Città aperta”, “Accattone” e “Mamma Roma”, “Ladri di biciclette”, “Il sorpasso”. E, sullo sfondo delle più belle piazze e strade di Roma, rimangono impressi nella memoria i volti di Mastroianni, Gasmann, Montgomery Clift, Audrey Hepburn, Anita Ekberg, stimmate immortali della grande fede cinefila.
Nell’attesa che i luoghi del cinema rientrino a far parte dei circuiti ufficiali del turismo capitolino, come è in cantiere, l’itinerario che attraversa gli angoli immortalati dalla macchina da presa di Rossellini, De Sica, Pasolini, Fellini, Manckiewicz, Wyler, Greenaway (per citarne alcuni), è affidato all’iniziativa personale. Tuttavia, una passeggiata al centro storico è già sufficiente per trovarsi immersi nei set più celebri della Città Eterna: Piazza di Spagna, Piazza del Popolo e Via Margutta di Gregory Peck e Audrey Hepburn in “Vacanze romane”, Castel Sant’Angelo di “Poveri ma belli”, la celeberrima Fontana di Trevi – forse l’icona più rappresentativa dell’immaginario cinematografico capitolino – de “La Dolce Vita” e “Tre soldi nella fontana”, fino ad arrivare ai quartieri “popolari” pasoliniani di “Accattone” e “Mamma Roma” (Testaccio e Trastevere), lungo quel biondo Tevere così amato e odiato da Sergio Citti e Anna Magnani nelle loro impareggiabili interpretazioni romanesche più che romane.
La regina cinematografica dei monumenti racchiusi nel Tridente è senz’altro la Fontana di Trevi, resa immortale dal sensuale e “pagano” bagno di Anita Ekberg nella pellicola felliniana “La Dolce Vita”. L’acqua della fontana, tra l’altro, ha un particolare valore per la storia di Roma; la città, infatti, tornava a utilizzare dopo secoli acqua di sorgente al posto di quella del Tevere. Fu il papa Nicolò V nel 1453 a commissionare a Giovan Battista Alberti l’edificazione della fontana nella località detta “dello Trejo” che poi divenne nel tempo Trevi. Ci vollero 23 anni di lavori e solo pochi fotogrammi di celluloide a rendere il quadrilatero di Palazzo Poli uno dei luoghi più famosi e fotografati di Roma.
Con questi presupposti non stupisce il successo che lo scorso anno ha accolto l’iniziativa del Festival internazionale del Cinema, quest’anno riproposta come Festa internazionale di Roma, dal 18 al 27 ottobre, presso l’Auditorium Parco della Musica, luogo d’elezione già collaudato per la consacrazione delle arti nella Città Eterna. L’Auditorium di Renzo Piano diventa per dieci giorni il Parco del Cinema per antonomasia, ideale Golden Mile dove sfilano i protagonisti del cinema, di oggi e di ieri, applauditi dal vivo o celebrati attraverso la proiezione no-stop di film storici.
A tessere la trama dei luoghi celebrativi del cinema a Roma sono anche istituzioni che rientrano nei manuali, da Cinecittà con il suo Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Casa del Cinema, insieme alla Casa delle Letterature e alla Casa del Jazz. Luoghi della memoria rivolti al futuro affinché il passato d’oro della Roma cinematografica sprigioni magia in abbondanza per forgiare nuovi talenti che sappiano perpetuare il mito della Città Eterna.
Link utili
www.romacinemafest.org
www.romaturismo.it
www.auditorium.com
www.comune.roma.it