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Peter Blake, una retrospettiva

Storica esposizione sul padre della british Pop art alla Tate di Liverpool fino al 23 settembre.

On the Balcony di Peter Blake

A chi gli chiede perché “Perché dipingi?” lui risponde “Per fare magia”. Peter Blake di magie col pennello ne ha fatte molte e può essere considerato il padrino della Pop art britannica.
Gli ambiti nei quali in più di mezzo secolo ha prodotto arte spaziano dalla semplice tela ai meno convenzionali manifesti o copertine di album musicali, ma seppur diversi sono tutti contaminati da uno stile unico e inequivocabile.

Il lavoro di Peter Blake dal 1950 a oggi è esposto alla Tate Gallery di Liverpool fino al 23 settembre in “Peter Blake: a retrospective”.
Un viaggio che permette di percorrere la carriera del pittore partendo dalla gioventù ed esplorando la grande varietà delle sue opere, tra cui pezzi di fama, ma anche lavori più rari.
Al centro della rappresentazione di Blake prevalgono gli elementi della cultura popolare e del divertimento, musica e sport prima di tutti.
Si comincia con dipinti il cui tema principale è quello dello smarrimento e della gioventù persa a causa del secondo conflitto mondiale; si prosegue con la crescente americanizzazione subita dall’artista anche a causa della globalizzazione della cultura e un lavoro che esprime ottimamente il concetto è “Self Portrait with Badges” del 1961.

L’avvento degli anni’60 è cruciale nell’arte di Peter Blake. Le creazioni artistiche si trasferiscono dalle tele ai vari manifesti, riviste, copertine musicali, divenuti veicoli di arte tra le nuove generazioni. “The Beatles” e “Portrait of Sammy Davis Jnr” sono i primi frutti della Pop art inglese, senza dimenticare la celeberrima copertina di Sgt. Pepper dei Beatles.

Già da piccolo Blake amava recarsi fuori con la famiglia per vedere gli incontri di wrestling e anche questo costituì un’ulteriore pretesto per l’ennesima variazione tematica. Sui wrestler dipinse un’intera serie condita da elementi di propria invenzione.

Delusi dalla vita londinese Peter Blake e famiglia, alla fine degli anni ’60, decisero di trasferirsi a Wellow, un piccolo villaggio, e qui nacque la Fratellanza dei Ruralisti, un cui pseudo-manifesto può essere carpito dalle parole dello stesso artista: “Noi ammiriamo Samuel Palmer, Stanley Spencer, Thomas Hardy, Elgar, il cricket, il paesaggio inglese, i Pre-Raffaelliti […] Il nostro obiettivo è di dipingere sull’amore, sulla bellezza, sulla gioia, sul sentimento e sulla magia”.

Un soggiorno in California nel 1979 fornì a Blake l’ispirazione per una serie basata su Venice Beach, nella quale prevalgono rappresentazioni di vita quotidiana nei pressi della spiaggia, dove l’elemento delle ragazze sui pattini non manca mai. Questa serie ci permette di comprendere la volontà di fondere frammenti di ricordi passati con avvenimenti presenti e futuri.

Marcel Duchamp nel 1917, durante una sua mostra, si mise dietro la schiena un urinatoio destando molte critiche, ma vincolando al tempo stesso il messaggio che è l’artista a decidere cosa è degno di essere chiamato arte. Volendo ringraziare Duchamp per questo gesto, Peter Blake si è cimentato nella sua ultima serie, denominata appunto “The Marcel Duchamp World Tour” nella quale Duchamp va in giro per il mondo e incontra vari personaggi, tra cui Tarzan e le Spice Girls.

Peter Blake: a retrospective
dal 29 giugno al 23 settembre 2007
Tate Liverpool
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 17.50
Ingresso: £5 (ridotti £4)
Info: +44 151 702 7400 ; visiting.liverpool@tate.org.uk