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Isole Incoronate, labirinto di rocce

Si dice che le Isole Incoronate siano state create da Dio che sparpagliò a caso un pugno di rocce avanzate dopo la creazione, oppure che siano le lacrime pietrificate delle stelle che hanno pianto quando Dio abbandonò la Terra: leggende che conferiscono all’arcipelago ancora più fascino.

Isole Incoronate

La parte più settentrionale della Dalmazia è occupata dal Parco Nazionale delle Isole Incoronate, perle dell’Adriatico croato, che appartengono ad una delle più frastagliate zone insulari di tutto il Mediterraneo. L’azzurro del mare qui sembra più intenso, grazie al contrasto con le rocce calcaree bianco grigiastre; ed oltre al mare cristallino sono il sole, le numerose baie, le insenature, i porticcioli, la solitudine intatta e la natura meravigliosa a rendere l’arcipelago croato una micropolinesia dell’Adriatico.

La poetica ma bugiarda versione popolare sostiene che si contino 365 isole, una per ogni giorno dell’anno: non è vero ma è bello crederlo, in realtà sono 141. Vero è che quelle protette dal Parco Nazionale, istituito nel 1980 su un’area di 220 chilometri quadrati, corrisponde grosso modo ad un quarto del totale e comprende 89 tra isolotti e scogli, ma tutte formano un labirinto di rocce sparpagliate, con un mondo aspro e brullo sopra, e lussureggiante, affollato e variopinto sotto.

Sono due le leggende sulle origini delle Isole Incoronate: una vuole che Dio, terminata la creazione del Mondo, si trovò con un pugno di rocce avanzate che gettò in acqua a casaccio e, contento del risultato talmente perfetto, decise di lasciarle lì com’erano. L’altra narra invece che isole e scogli altro non sarebbero che le lacrime pietrificate delle stelle che hanno pianto quando Dio, terminato il suo lavoro sulla Terra, l’abbandonò.

Uno dei più impressionanti fenomeni naturali del luogo sono le rocce girate, come voltate, verso il mare aperto che si possono vedere sulle Incoronate basse: le rocce più affascinanti sono sull’isola Klobuar, che arrivano a toccare un’altezza di 80 metri, poi a Mana, alte 65 metri e a Rašip Veli, circa 64 metri. Il mare sotto le corone, ovvero le rocce, raggiunge la profondità di 100 metri.

Per quello che riguarda le dimensioni si va dai 4 metri quardati di Kalahatin od Ropotnice ai 32 chilometri quadrati di Kornat. Gli appassionati di immersioni trovano a Koromacna  i fondali più belli, e non c’è altro da fare che goderne il mare e la sua limpidezza da cui traspare anche in superficie la varietà sottostante: è tutto un insieme di rocce disposte come sculture moderne nelle gallerie, giardini di ricci e anemoni, pascoli di alghe, stelle marine, pomodori di mare, branchi di pesci tra i più svariati.

Ci si può spingere verso gli isolotti più vicini e le baie di fronte, oppure lasciarsi andare lungo il canale che attraversa l’arcipelago, protetto dal mare aperto con una barriera continua di scogli, per arrivare nel capoluogo, Vrulje, con la sua cinquantina di case ad accogliere i turisti.  

Informazioni
Ente Croato per il Turismo
Piazzetta Pattari 1/3 Milano
Tel: 02/ 86454497
www.croazia.hr
www.kornati.hr