La rappresentazione visiva di soggetti strettamente connessi all’omosessualità è presente nella storia dell’essere umano dalla notte dei tempi. Scene a sfondo omoerotico compaiono nella produzione vascolare dell’antica Grecia e nei bassorilievi persiani, agli albori dell’arte orientale come nella rinascenza italiana e nel barocco; un fil rouge sottile che attraverso cortocircuiti e passaggi fondamentali giunge sino ad oggi, sviluppandosi autonomamente e molto tempo prima dell’elaborazione del moderno concetto di diversità di genere.
Ma cosa si dovrebbe intendere esattamente per “arte omoerotica”? Opere create da artisti della cui omosessualità siamo certi e in cui spesso, ma non necessariamente, è riscontrabile qualcosa che rimanda ad un gusto omoerotico?
Il criterio di selezione delle opere in mostra si basa sulle caratteristiche specifiche delle singole opere, individuando un filone tematico all’interno di un comune modo di sentire, di esprimere stati d’animo, attitudini, emozioni, senza alcuna pretesa di definire i canoni di uno “specifico omosessuale” nell’arte. In base a questa logica alcune opere esibiscono un contenuto apertamente omoerotico, mentre in altre questo si esprime in modo latente attraverso codici specifici, simboli, allusioni, allegorie, metafore.
Un percorso che dalle fotografie arcadiche del barone von Gloeden ripercorre i territori della fotografia omoerotica, da Herb Ritts e Bruce Weber a Mapplethorpe, da Jack Pierson a Lorca di Corcia, con uno sguardo all’estetica camp di James Bidgood recuperata in anni più recenti da David Lachapelle a Pierre et Gilles. Artisti che operano ormai in un momento storico in cui è possibile affrontare liberamente tematiche gay, lesbiche o transgender, proponendo turbamenti e questioni preponderanti e spesso cruciali per buona parte dell’arte della fine del secolo scorso e dello schiudersi del nuovo millennio. Un percorso per exempla che da Louise Bourgeois e Carol Rama arriva a David Hockney, Andy Warhol e Gilbert&George, passando per le peregrinazioni identitarie di Urs Luthi, Ugo Rondine, Yasumasa Moritura, EVA &ADELE.
Arte e Omosessualità. Da von Gloeden a Pierre et Gilles
Milano, Palazzo della Ragione, dal 4 luglio al 16 settembre 2007
Mostra promossa dal Comune di Milano –
Assessorato alla Cultura e organizzata da Artematica.
A cura di Eugenio Viola. Catalogo Electa.
Orario:lunedì dalle 14,30 alle 19,30; altri giorni: 9,30 – 19,30;
giovedì apertura prolungata sino alle 22,30. Ingresso: 7 euro, ridotto: 5 euro.
Per informazioni e prenotazioni: TicketOne: 892101. Ufficio gruppi: tel. 02.330201.
Una sezione della mostra è vietata ai minori di anni 18