L’incontrastato maestro del cinema erotico, Tinto Brass, ha da poco esordito con la sua prima opera letteraria, un pamphlet dal titolo “Elogio del culo” in cui condensa la sua filosofia riguardo la parte più “anarchica” del corpo umano. A chiudere il libello, la “Culo gallery”, ossia immagini di scena tratte dai suoi film che ritraggono i fondoschiena più amati dal regista. Siamo andati ad incontrarlo in un delizioso luogo deputato all’erotismo di lusso, ZouZou (Vicolo della Cancelleria, Roma) dove il maestro ha presentato la sua opera.
“Elogio del culo” è la sua prima opera letteraria. Come è nata l’idea di realizzarla?
”Parte da un’idea dell’editore Tullio Pironti che ha all’attivo una collana di elogi e voleva arricchirla con un elogio sul culo. A quanto mi ha detto cercava una persona colta, trasgressiva e popolare e gli sono venuto in mente io che ho accettato immediatamente. D’altronde è una vita che tratto come argomento i delicati emisferi di questo affascinante mappamondo”.
Esattamente di cosa tratta.
“E’ una vera e propria dichiarazione d’amore. Vede, al culo attribuisco non solo valenze fisiche ma anche metafisiche, politiche, antropologiche. Il libro vuole essere un elogio e un invito a darlo senza paura. Purtroppo c’è ancora del falso moralismo soprattutto tra le autorità, eppure dare il sedere è la cosa più naturale, non si usano strumenti né preservativi”
Quindi, il fondo schiena è sinonimo di…?
“Felicità e fortuna”.
A questo punto una domanda d’obbligo: tra tutte le attrici che ha diretto, c’è un fondoschiena che preferisce?
“Non faccio graduatorie, in ogni film l’attrice che ho scelto è perché in quel dato momento impersonifica al meglio ciò che ho in testa. E’ decisamente importante l’apporto dell’attrice, e la mia icona è sicuramente Stefania Sandrelli, perché non mi ha mai rinnegato. Anzi, quando è uscito il film (che è stato denigrato da tutti) lei l’ha difeso con orgoglio, dichiarando “Avete visto? So recitare anche con il culo”.
Secondo lei perfchè molte attrici l’hanno rinnegata?
”Ma, vede, sono donne che volevano fare carriera e quindi dovevano cospargersi la testa di cenere e incolpare me. Altre hanno avuto una crisi mistica!!” (ride)
Ha qualcosa in cantiere?
“Si. Ho appena finito di scrivere la sceneggiatura del mio prossimo film dal titolo Vertigini”.
Di cosa tratterà?
”E’ un discorso sulla lussuria come antidoto al dolore”
Dolore fisico o spirituale?
“Entrambi. La lussuria lenisce tutti i dolori, è un ritorno alla vita. Un’ottima cura contro la depressione. Basta pensare al “Giardino delle delizie” di Bosh, in cui in quel paradiso raffigurante donne e uomini, fra i quali anche fanciulle e giovani neri, uniti in coppia o in gruppi racchiusi da strani separès vegetali o minerali, che si abbandonano alle dolcezze carnali secondo o contro natura”.
Cosa mi dice del cast? Ha già in mente la protagonista?
No, cerco però una ragazza all’incirca di 25 anni che sappia interpretare al meglio questo tema.
Esiste una leggenda metropolitana secondo la quale lei sceglie l’attrice…
“Non è una leggenda! Anche per “Vertigini”… lancerò la monetina!”
Ilaria Oriente