Fuoco
e ghiaccio. All’apparenza uno degli innumerevoli paradossi che caratterizzano
l’Etna, la “Montagna per Eccellenza” del Mediterraneo che da sempre esercita
un’attrazione “magnetica” su turisti e visitatori. Noto ai più per le
periodiche sfuriate, il vulcano stupisce quanti non lo conoscono a fondo per i
tanti spunti che offre e che lo rendono quasi un piccolo continente nella già
variegata realtà che è la Sicilia.
Nel
pieno dell’eruzione gratifica chi vi si accosta per ammirare, con relativa
semplicità, uno degli spettacoli più crudi che la natura è in grado di offrire;
i più esigenti trovano compiacimento dagli itinerari fra arte e cultura; i
palati più fini si gratificano dalle delizie dell’enogastronomia, mentre i
naturalisti possono immergersi in vasti ambienti boschivi in cui trova rifugio una
complessa fauna.
Completano
il quadro le tante attività che si praticano d’inverno, quando l’Etna esprime
la sua catarsi ammantando di bianco i neri deserti vulcanici. Nonostante una
latitudine così bassa, l’Etna è copioso di neve per sei mesi l’anno; libero
dalle insidie di crepacci e valanghe rappresenta un piccolo paradiso per gli
amanti degli sport invernali. Le controindicazioni riguardano, semmai, la
caratteristica propria dell’ambiente vulcanico e soprattutto le piogge di
cenere che sovente accompagnano le eruzioni.
Di
norma, in inverno, i pendii etnei diventano la principale stazione sciistica
isolana con piste ed impianti di risalita attivi in due versanti – Sud
(Nicolosi) e Nord (Linguaglossa). Le violente eruzioni d’inizio millennio
rasero al suolo le strutture; completata – almeno in parte – la ricostruzione,
la pratica delle attività invernali è adesso tornata a pieno regime.
Nel
sito di Nicolosi (noto ai più come Rifugio Sapienza), sono presenti funivia e
seggiovia. L’unica pista attualmente attiva, consente di praticare discesa e
snowboard e rappresenta un’ottima base di partenza per lo sci alpinismo; dai
2500 metri s.l.m., si può sciare ammirando il Mar Ionio ed il Golfo di Catania,
spingendo lo sguardo sino alla punta più a Sud dell’Isola: Capo Passero. Per le
piste di fondo bisogna spostarsi solo di qualche chilometro e raggiungere Piano
Vetore, dove insistono alcuni anelli e da cui ci si può inoltrare nella vicina
Pista Altomontana. In centro a Nicolosi, (paesino in stile montano ubicato a 700
metri d’altezza) è a disposizione degli appassionati una pista da pattinaggio su ghiaccio, aperta
sino a primavera inoltrata.
Anche
a Linguaglossa (Piano Provenzana) è possibile cimentarsi nella discesa, nello
sci alpinismo e nel fondo. Per lo snowboard è attivo uno snowpark, unico
impianto del genere nel Meridione. L’esposizione a Settentrione, favorendo un
prolungato innevamento, rende questa stazione sciistica particolarmente
gradevole in primavera.
Oltre
alle due stazioni invernali presenti sul vulcano, le occasioni di praticare sci
alpinismo e fondo sono innumerevoli; ottime opportunità vengono offerte dai
Sentieri Natura – istituiti dal Parco dell’Etna – e dalla Pista Altomontana,
che solca il versante Occidentale. Lo storico Rifugio Citelli (nel fianco
Orientale) è la base di partenza per percorsi di fondo di varia difficoltà e
per la classica dello sci alpinismo sino ai Pizzi Deneri.
Completa
il quadro il telemark, la “sciata a tallone libero”, che consente di spingersi
con gli sci su qualsiasi campo e senza l’ausilio degli impianti di risalita.
Sull’Etna, infine, vi è anche una fervida attività agonistica.
D’obbligo
ricordare, a quanti si apprestano a trascorrere le proprie vacanze bianche
sull’Etna, che l’intero territorio è tutalato dall’omonimo parco e, di
conseguenza, ogni attività non deve contrastare con le esigenze di salvaguardia
dei luoghi e della fauna.
Nella foto: la stazione invernale Etna-Sud Rifugio Sapienza; si
nota il Cratere Silvestri Inferiore, bocca eruttiva spenta, diventata pista da
discesa per slittino.