Arte, fotografia, cinema per raccontare, tutti insieme, il lavoro in Italia tra Ottocento e Novecento.
Lavoro come specchio di una società che nel secolo che intercorre tra l’Unità d’Italia e il secondo dopoguerra si trasforma in modo impressionante, da un’Italia che tenta di sopravvivere con un’agricoltura di sussistenza ad un’altra che diventa l’America per una moltitudine di immigrati.
A raccontare tutto questo è la mostra “Arte e lavoro ‘800 e ‘900” voluta dalla Fondazione Piaggio a conclusione delle celebrazioni per i Sessant’anni della Vespa e realizzata con il coinvolgimento di enti e società locali quali il Comune di Pontedera, la Provincia di Pisa, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, la Camera di Commercio di Pisa e l’Unioncamere della Toscana e la Banca Popolare di Lajatico. La spettacolare esposizione, allestita all’interno del Museo Piaggio Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera, in provincia di Pisa, è curata dal Presidente della Fondazione Piaggio e responsabile del Museo stesso, Tommaso Fanfani, e da Elena Lazzarini dell’Università di Pisa.
Grandi capolavori della pittura, da Nomellini a Vedova, da Pellizza da Volpedo a Severini, passando per Fattori, Morbelli, Casorati, Mosè Bianchi, Chini, Viani, Carcano, Tommasi, Cambellotti, Depero, Carrà, De Pisis, Signorini, Soffici, Spreafico e altri grandi protagonisti della scena artistica italiana tra i due secoli, raccontano come agricoltura, industria, terziario e società siano andati mutando in cent’anni di storia italiana