Certo non serviva il “Codice Da Vinci” per amplificare la fama
di Edimburgo
e di quel Castello che offre una veduta spettacolare sulla
città, sito dichiarato Patrimonio mondiale dall’Unesco. Ed è proprio
l’emozione
dei paesaggi a descrivere il primo impatto che si ha arrivando ad
Edimburgo, complice la sua posizione geografica senza eguali, posta sul
lato meridionale
dell’enorme Firth of Forth, l’estuario del Fiume Forth.
Subito dopo vengono i
tesori culturali, una sequenza di preziose testimonianze della storia scozzese,
visibili percorrendo il Royal Mile o attraversando la Old Town
con le sue stradine che si intersecano l’una all’altra, visibilmente in contrasto
con la New Town. Per arrivare al Castello, la meta imperdibile di Edimburgo, si
percorre il Royal Mile, il viale della storia che costituisce la principale via
di transito della città medievale dove convergono la Holyrood House, la
residenza ufficiale scozzese della famiglia reale britannica, la John Knox’s
House, Tron Kirk e St Giles’ Cathedral.
Lungo questo miglio di strada più
battuto di Edimburgo si trovano numerosi locali dove però i prezzi sono
stranamente contenuti e si può mangiare di tutto, dalle specialità scozzesi (porridge
di farina di avena e haggis) ai piatti etnici e internazionali. Il Castello
di Edimburgo custodisce gli Honours of Scotland (i gioielli della
Corona) e la Stone of Destiny (la pietra del destino dove sedevano i
monarchi scozzesi durante le incoronazioni), due dei più importanti simboli
della Scozia.
Dal Royal Mind si dispiegano a spina di pesce i close,
vicoli storici dove si respira ancora l’atmosfera medioevale. Imperdibile la
visita alla cappella Rosslyn che più direttamente ci porta sulle tracce
del Codice da Vinci. Antica di 500 anni, la cappella avrebbe dovuto esaudire il
desiderio del terzo conte delle isole Orcadi, William Sinclair. Il conte
avrebbe voluto una cappella molto più grande, ma non venne eretto che il coro,
in questa bella posizione da cui si dominano i ripidi pendii boscosi della
valle Roslin Glen.
Fondata nel 1446, la cappella contiene i più preziosi esempi
di intaglio di pietra della Scozia medievale, tra cui la famosa Apprentice
Pillar, la “colonna dell’apprendista” che, pare, nasconda molti segreti. Al
suo interno figurano i temi dei messaggi cifrati e del Santo Graal riportati
dal best seller “Il Codice Da Vinci”. A separare la Old Town dalla nuova
Edimburgo è la ferrovia interrata, insieme ai Giardini di Princes Street,
un altro punto panoramico della città. Qui si trova, infatti, il monumento a
Scott in stile gotico dall’alto del quale il profilo dei tetti della Old
Town diventa una cornice da cartolina.
Walter Scott è solo uno degli scrittori
con cui Edimburgo tiene un legame particolare, sì da suggerire molti itinerari
a sfondo letterario. Del resto la capitale scozzese è stata la prima città ad
essere nominata dall’Unesco “città mondiale della letteratura”. Il contrasto
tra le due parti della città segue il contrappasso storico di epoche e stili
che si sono succeduti. La casa georgiana di Charlotte Square, ad
esempio, è emblematica del periodo neoclassico.
L’ennesimo punto panoramico
della città si trova lungo i Salisbury Crags, vicino al parco di Holyrood
che si estende per quasi 265 ettari. E’ una passeggiata che vale la pena di
fare. La città del Festival internazionale più importante di tutta la Scozia è
una delle metropoli europee culturalmente più vive. Cinque le gallerie
nazionali scozzesi qui ospitate, custodi di magnifiche collezioni di opera
d’arte che vanno dal Trecento ai giorni nostri.
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