Protetta dalla bora dal monte
Srd, e dallo scirocco dall’isola di Lokrum, l’antica Ragusa sorge su una
penisola ai piedi di monti calcarei, protesa verso il mare con le sue mura, una
sorta di corona a protezione di Stari
Grad, la città
vecchia, un complesso architettonico e urbanistico di assoluta bellezza, il
vero cuore dell’antica Repubblica Ragusina, dal 1979 dichiarata patrimonio
culturale dell’umanità dall’Unesco.
Siamo a Dubrovnik,
nell’estremo sud della Croazia, il cui nome, assunto nel 1919, significa “foresta di querce”. Limoni e
aranci, piante tropicali e subtropicali, piantate dai marinai di ritorno dai loro
viaggi e una rigogliosa vegetazione mediterranea accolgono i visitatori di
questa città che colpisce in particolare per una caratteristica: la sua cinta
muraria.
Una delle prime cose da fare, appena arrivati a Dubrovnik, è infatti
la passeggiata lungo i 1940 metri delle sue mura costellate da 15 torri
difensive costruite nel XIV secolo, rafforzate nei secoli, costruite in più
riprese e ampliate, che circondano tutta la città vecchia incluso il porto.
Camminando lungo il suo perimetro si ha un colpo d’occhio sulla città e sul
concentrato di bellezze artistiche, architettoniche, paesaggistiche che la
compongono .
Via Stradun, è la strada principale, anticamente una palude
che divideva la città slava da quella romana che si estende per oltre 200 metri
da Pile, l’entrata principale nelle mura, fino al torre civica e su cui si
affacciano alcuni dei monumenti più importanti della città. Il suo pavimento di
pietra d’adria è stato reso così lucido dal passaggio di marinai e
aristocratici nei secoli, e dei turisti oggi, che riflette la luce del sole e
ancora oggi rappresenta il cuore pulsante della città.
Ai due lati della strada si
nota il carattere uniforme degli edifici ricostruiti dopo il grande terremoto
dell’anno 1667, che distrusse i tre quarti della città: i bei palazzi
dell’aristocrazia cittadina sono stati sostituiti da altri in stile barocco,
con al pianterreno delle botteghe con finestre ad arco dette na kolienu (ovvero sotto il gomito).
Le due estremità dello Stradun sono costituite da due slarghi: quello della Grande
Fontana di Onofrio e la Luza, il cuore della vecchia Repubblica.
Passeggiare qui è un salto indietro nella storia in un susseguirsi di chiese e
palazzi antichi come quello della Dogana, che fungeva anche a edificio di
governo, zecca e Archivio di Stato di Dubrovnik, vicino sorge la piccola e
deliziosa Basilica di San Biagio, patrono della città e protettore della
repubblica e la colonna di Orlando, protettore “laico” della libertà
cittadina.
Sul lato meridionale della
piazza e sulla sua immediata continuazione sorgono invece degli edifici
pubblici: l’arcata di ingresso al porto sormontata da una loggia aperta in cui
si trovano le campane del comune, la torre con l’orologio ed il gruppo meccanico
dei cosiddetti Verdini, che ancora oggi continuano a battere le ore. A fianco
la grande porta barocca del deposito delle polveri, ora una libreria, e la
Piccola Fontana di Onofrio, infine il Palazzo del Rettore, in cui risiedeva il
capo di stato della repubblica.
Per gli amanti dello shopping l’indirizzo
giusto è Ulica, una
via di negozi, soprattutto gioiellerie, gestite secondo la tradizione da
albanesi, oppure Prijeko parallela allo Stradun, dove i gioielli lasciano
spazio a locali e ristoranti alla moda.
Informazioni utili
Ente per il Turismo
Croato
Piazzetta
Pattari 1/3
Milano
Tel:
02/86454497
Via dell’Oca 47
Roma
Tel:
06/32110396
http://it.croatia.hr