Mai come quest’anno Mantova brilla per la sua
sfolgorante bellezza: tra grandi eventi, un nuovo look e un’affascinante
illuminazione notturna la città di Virgilio e dei Gonzaga si rilancia per
recuperare meritatamente un posto di prestigio. E si mostra nel pieno del suo
incantevole splendore, come una dama d’altri tempi in abito da sera, cosparsa
di lustrini e paillette: è tutto un susseguirsi di luci, logge affrescate,
slarghi, piazze medievali e angoli rinascimentali.
Grazie alla nuova illuminazione il percorso che da Palazzo Ducale a Palazzo Te
passa per Piazza delle Erbe, Sant’Andrea, la casa del Mantegna e la chiesa di
San Sebastiano, viene esaltato anche di notte con proiezioni di luci che
lasciano trasparire i colori naturali dei palazzi e dei luoghi storici. A breve
termine è prevista, inoltre, l’apertura a Palazzo Te di una succursale del
museo Hermitage di San Pietroburgo e il completamento del nuovo Museo
Archeologico.
In più non mancheranno celebrazioni per il quinto centenario
della morte di Andrea Mantegna: via libera quindi a mostre, convegni ed eventi
in onore dell’artista che operò per più di quarant’anni alla corte dei Gonzaga.
E’ già in corso e durerà fino al 4 giugno la rassegna “A casa di Andrea
Mantegna”, proprio nell’abitazione che il pittore aveva progettato per il
suo soggiorno a Mantova.
Ricca di dipinti, riproduzioni e testimonianze che approfondiscono il profilo
dell’uomo oltre che dell’artista, la mostra alterna diverse sezioni che
rimandano anche al clima culturale cittadino del Quattrocento. E per respirare
le percezioni del passato che scaturiscono da ogni angolo e prospettiva, si
possono addirittura osservare le pietre tozze che compongono il selciato di Piazza
Sordello, cuore pulsante di Mantova antica: una di queste è contrassegnata
dalle iniziali di Napoleone che vi posò il piede scendendo da cavallo.
Palazzo Ducale, poi, è un complesso storico monumentale che rivela tutta
l’atmosfera rinascimentale in cui hanno vissuto i Gonzaga, che siano stati
capitani di ventura, abili politici o cardinali. Grazie al loro amore per il
bello Mantova ha rivaleggiato con le più celebri corti europee del Rinascimento
e non a caso furono ingaggiati personaggi come Rubens, Tiziano, Tintoretto,
Guercino, Correggio, Giulio Romano, Dosso Dossi, Leon Battista Alberti e Andrea
Mantegna per dare lustro alla città. Lo stupefacente risultato, ancora oggi
esaltato in maniera straordinaria, è sempre facilmente godibile nella patria
dei tortelli di zucca e della sbriciolata.