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Artigiani d’Oltrarno

C’è un'”altra Firenze” che vive nel centro storico. E’ la Firenze d’Oltrarno, un quartiere storico e popolare, il mondo dei maestri artigiani dalla manualità raffinata.

Oltrarno
©Comune di Firenze

C’è un’“altra Firenze” che vive e che crea nel centro storico. E’ quella dell’Ottocento e degli antichi mestieri, delle tecniche manuali degli artigiani, delle botteghe storiche e dei pezzi unici dell’artigianato artistico. E’ la Firenze d’Oltrarno, un quartiere storico e al tempo stesso popolare, che merita di essere scoperto nel modo migliore, cioè a piedi attraverso il dedalo di viuzze e nel labirinto di botteghe e laboratori che le contraddistinguono. Gli abitanti di questo quartiere sono maestri creatori dalla manualità raffinata, dai gesti precisi di una tradizione che diventa arte e che offre ai viandanti la possibilità di portarsi a casa un souvenir originale, magari creato al momento.

L’Oltrarno è un museo a cielo aperto, un mosaico a colori che è possibile comporre e scomporre con itinerari a proprio piacimento. Per chi volesse agevolarsi della guida di un accompagnatore esperto, la Camera di Commercio e l’Agenzia per il Turismo di Firenze offrono questa opportunità, mediante visite completamente gratuite e della durata di tre ore circa e che hanno luogo il lunedì e il giovedì pomeriggio con ritrovo alle ore 15.00 in piazza Pitti. Le botteghe che meritano di essere visitate sono molte, ciascuna con la sua peculiarità artistica: dal restauro di oggetti antichi a qwuello dei metalli decorati a mano, dall’arte dell’incisione alla lavorazione dei metalli in stile fiorentino, dall’intaglio di legno all’argento cesellato, dalla fusione a cera pesta all’arte dell’illuminazione.

Un itinerario possibile è quello che si snoda lungo il percorso che conduce al Ponte Vecchio, il più antico della città, da dove si può seguire dall’esterno una parte del Corridoio Vasariano, che collega Palazzo Pitti al Palazzo Vecchio. Prima del Ponte Vecchio si svolta in via Barbadori, dove si trovano artigiani di fama internazionale, come il piccolo atelier orafo Filippini e Di Vecchio, al civico numero 10. In questo atelier il pezzo forte sono le perle “barocche”, ovvero non perfettamente sferiche. Proseguendo sulla stessa via, al civico 23, dietro la piccola vetrina di un negozio di scarpe si nasconde uno dei più prestigiosi nomi fiorentini delle calzature su misura ed è facile sorprendere il signor Mannina (così si chiama anche il negozio), piegato sul banco a tagliare le scarpe.

Da via Barbadori si raggiunge il parallelo borgo San Iacopo, dove è presente il laboratorio di oreficeria dei fratelli Chilleri,  artigiani che utilizzano il procedimento della “fusione a cera persa”. Lungo via San Niccolò vale la pena sostare in due laboratori che convivono a breve distanza l’uno dall’altro. Il primo, al civico 99, è quello della restauratrice Bettina Schindler, maestra del restauro ad altissimo livello di oggetti antichi in avorio, tartaruga, ambra, corallo e altri materiali organici. Il secondo, in via San Niccolò 2, si nasconde dietro la facciata dell’ex oratorio della Compagna dei Buonuomini ed è un’affascinante officina del ferro e della lamiera del decoratore Valterio Certini.

Periodi previsti per le visite: 2 maggio-29 luglio, 12 settembre-24 dicembre 2005 (con esclusione delle festività di fine anno). Centro Prenotazioni C.A.T. Tel. 055/3036108.