Una città, la storia, il mare e la cultura. Queste sono le parole chiave di Pesaro. Il nome viene da Pisaurum, nome latino del fiume Foglia, che ha la propria foce da queste parti. Ma non mancano teorie più suggestive a riguardo, come quella che sostiene che in realtà il nome discenda dall’episodio storico-leggendario della pesatura dell’oro rubato ai romani da parte dei Galli nella spedizione del Brenno. Incerta anche la data di fondazione della città ed i suoi primi abitanti.
L’antica struttura urbana della città è ancora oggi riconoscibile: il foro corrisponde all’ampia Piazza del Popolo, ieri come oggi e come in moltissimi centri marchigiani, fulcro della vita politica e sociale della città. I due assi principali, cardo e decumano, corrispondono a Via San Francesco-Corso XI Settembre e via Branca-via Rossini. Del periodo romano rimane in verità ben poco, visto che il centro abitato fu distrutto dai Goti. Tornando alla Piazza, impossibile non ammirare il Palazzo Ducale, classico edificio rinascimentale costruito per ordine della famiglia Sforza, trasformando il vecchio palazzo dei Malatesta.
Questo nome potrebbe suonare familiare a qualcuno, e non per sbaglio. Un nobiluomo di questa famiglia era il marito della celebre Francesca innamorata infelicemente del cognato Paolo. L’amore di Paolo e Francesca fu reso tragicamente immortale da Dante che lo descrisse nel girone dei lussuriosi, nel V canto dell’Inferno, della sua Divina Commedia.
Girando lo sguardo si noterà un edificio moderno, il Palazzo delle Poste, con un pregevole portale gotico, unica rimanenza della chiesa di San Domenico, voluta dai Malatesta, signori generosi e colti, mecenati che hanno annoverato, tra gli amici di famiglia, il grande poeta Petrarca.
Su una piccola piazza, non molto distante, sorge il complesso dei Musei Civici, con la Pinacoteca e il Museo delle Ceramiche. La Pinacoteca ospita un’opera di assoluto prestigio e valore, la Pala di Pesaro del Giambellino, mentre la splendida collezione di ceramiche proviene in gran parte da una raccolta privata e ospita circa 800 pezzi, di splendida fattura, soprattutto quelli del periodo rinascimentale, opera dei maggiori artisti del Ducato di Urbino e delle località limitrofe. A pochi passi si trova la Cattedrale (IX sec.), dall’austera facciata romanica che si affaccia su una piccola piazza. Il contrasto con l’interno è grande: la chiesa è stata completamente rimaneggiata nell’800.
Poco distante, una casa modesta conserva la memoria di uno dei più illustri figli della città: una lapide ricorda: “La divina Arte della Musica arrise in questa stanza alla nascita di Gioacchino Rossini”. Pesaro diede infatti i natali ad uno dei più celebri compositori e musicisti italiani. La sua casa è oggi un piccolo museo per gli appassionati di musica. Oltre a spartiti, memorie e oggetti personali del compositore, è possibile assistere alle proiezioni delle sue opere in una saletta appositamente allestita. In suo onore si tiene ogni anno il celebre Rossini Opera Festival, uno degli eventi culturali più attesi, giunto nel 2001 alla XXII edizione e per sua volontà è stato istituito il Conservatorio musicale.
Un altro avvenimento che coinvolge tutta la città d’estate, ma soprattutto gli appassionati di cinema che giungono qui da tutta Italia è il Pesaro Film Festival, con proiezioni completamente gratuite e, ogni giorno, un evento speciale proiettato su maxi-schermo nella piazza principale. In questo periodo i bar si affollano di personaggi provenienti da ogni dove e tra una chiacchiera e l’altra, un film e una piadina nel vicino mercato, si scopre una familiarità profonda con i ritmi pacati e accoglienti della cittadina rivierasca.
Uno stile di vita, e un modo di accogliere i forestieri che è parte del vivere quotidano in tutto il pesarese: anche la Rocca Costanza, che prende il nome da Costanzo Sforza che la commissionò, ha rinunciato alla sua marzialità per accogliere coppiette e famiglie.
E il mare? A volte si può anche dimenticare la sua vicinanza ma basta girare lo sguardo per ritrovare la familiare linea blu che cinge l’orizzonte. Il lungomare accoglie l’ospite con una scultura moderna: la Sfera Grande, di Arnaldo Pomodoro, bronzea, liscia e levigata all’esterno ma tormentata all’interno. Abbandonata la cultura in centro, rimane il piacere della salsedine nell’aria, del sole sulla pelle. Qui l’Adriatico è calmo, quasi piatto. Migliaia di turisti ogni anno tornano su queste spiagge placide e tra queste strade strette per ritrovare immutato l’accogliente abbraccio dei pesaresi.