Il 2001 è indubbiamente lanno di Stanley Kubrick e non potrebbe essere altrimenti: l “Odissea nello spazio” porta questa data, e da più di trentanni si attendeva questa data pensando al capolavoro cinematografico.
La mostra inaugurata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia il 31 agosto è incentrata sullattività fotografica del regista statunitense precedente alle sue regie cinematografiche.
Lesposizione si inserisce allinterno di una tendenza finalizzata alla presentazione al pubblico di altre forme darte praticate da registi famosi, in special modo la fotografia.
Proprio lanno scorso a Venezia sono state proposte mostre fotografiche riguardanti Shirin Neshat, il sudafricano Zwelethu Mthetwa e Abbas Kiarostami. Sulle orme del successo riscontrato la Fondazione veneziana presenta uno Stanley Kubrick inedito ai più nella veste di semplice fotoreporter.
La mostra offre 59 fotografie in bianco e nero che il regista di Barry Lyndon ha realizzato tra il 1945 ed il 1949 quando lavorava per la rivista statunitense Look.
Tale collaborazione, durata per cinque anni, e il lavoro dellancora giovane fotografo sulle immagini rubate alla vita, anticipano e incorniciano la direzione della sua futura carriera.
Più volte è stato sottolineato come in quei lavori si ritrovino in nuce le principali caratteristiche del Kubrick regista. Si intravedono così in queste istantanee la curiosità per ogni inquadratura, la capacità di conferire allimmagine una valenza narrativa, pregio, questultimo, riconosciutogli da grandi cultori dellimmagine quali David Lean e Orson Welles.
Nellaprile del 1945 Stanley scatta la foto di un giornalaio triste di fronte ai titoli della morte di Franklin Delano Roosevelt, che Look acquista per 25 dollari. In seguito Kubrick ha confidato di aver impiegato molto tempo per ottenere quellespressione dalluomo fotografato: è solo la prima di una lunga serie di manifestazioni perfezionistiche di fronte ai propri attori.
Il regista newyorchese porta la sua Graflex in una busta perché troppo grande ed ingombrante; la utilizza facendo un buco nella carta, al fine di scattare le sue foto senza essere osservato, ottenendo unulteriore spontaneità dai soggetti ripresi.
Nelle fotografie esposte a Venezia tutto questo è palese: così avviene in The dentists office in cui viene catturato lo sguardo impaurito di un bambino nellansia di dover entrare nello studio del dentista; e ancora un bambino, stavolta sorpreso da un oggetto, torna nella copertina di Look del 5 agosto 1947.
Il peso della macchina (quasi 4 chilogrammi) e la scomoda posizione di ripresa, quasi sempre al di sotto della cintola, arriva ad influenzare lo stile cinematografico di Kubrick, che almeno nei primi film predilige un punto di vista ribassato, talvolta persino riprendendo sdraiato a pancia in giù.
La crescente competenza tecnica porta il futuro regista ad ottenere dalla redazione importanti servizi: una serie scattata di nascosto alla folla intenta a guardare una scimmia, e la panoramica sui pazienti nella sala dattesa del dentista.
Nellaprile del 1946 realizza un falso reportage su un tentativo di approccio amoroso nel buio di una sala cinematografica: culmine della storia lo schiaffo dato dalla ragazza al giovane nella foto intitolata Breve sequenza nella balconata di un cinema.
Ma il punto massimo della collaborazione di Kubrick per Look è indubbiamente il servizio affidatogli nel 1948. La redazione della rivista chiede al giovane reporter di documentare la giornata di un pugile di peso medio, il ventiquattrenne Walter Cartier
“STANLEY KUBRICK LADRO DI SGUARDI”
Fondazione Bevilacqua La Masa
Palazzo Tito San Barnaba – Venezia
Fino al 30 settembre
Orario: 15.00-19.00 chiuso il martedì
Ingresso: Lire 5.000
Per informazioni: Fondazione Bevilacqua La Masa
Tel. 041/5207797 – 041/5208879
Fax 041/5208955
E-mail: info@bevilacqualamasa.it
sito web: www.bevilacqualamasa.it
Ufficio Stampa – Gianna Rossirso