I caratteristici rifugi altoatesini sono divenuti nel tempo una realtà turistica sempre più conosciuta e gradita, sì da favorire una specializzazione di queste strutture, addirittura tematica. Masi per famiglie, masi storici, masi vinicoli, masi per escursionisti, masi per appassionati di cavalli, masi con coltivazione biologica e, per la stagione invernale, masi con pista.
Abitazioni contadine, fattorie di montagna predisposte all’accoglienza per soggiorni dove la tradizione sopravvive e dove si sperimenta un tipo di vita senz’altro improntato sul benessere, sulla rarefazione della frenesia cittadina e sul rispetto assoluto dell’ambiente. Il che fa la differenza, insieme alla cultura del mangiare tipico che di solito rende una vacanza sempre un po’ speciale. Il gusto alpino ben si lega alla stagione delle nevi, la varietà della cucina tirolese segue l’intreccio delle diverse culture presenti in Alto Adige e di ciascuna prende e offre il meglio. Senza fare troppa fatica. Perché i “masi della neve” sono allestiti proprio vicino alle piste, come un focolare domestico a portata di mano.
Masserie d’altipiano legate a ricordi antichi, di chiara architettura medioevale gotico- romanica, tra murature semplici e robuste, “piani nobili” aggettanti e fragranti di resine lignee, sotto archi a tutto sesto e archi acuti. Piccoli capolavori d’arte adibiti a oasi wellness. Sono tutti vicinissimi ad un impianto di skilift i masi, soprattutto in Val Gardena o in Val Badia, per esempio: da Nova Ponente e Nova Levante, a Curon Val Venosta, Renon /Collalbo, Castelrotto, Selva, Valdaora; da Sesto a San Candido, per citarne solo alcuni.