Un paesaggio agrario-naturale completamente integro avvolge il paese che si affaccia sulla valle ancora ampia e ricoperta di coltivazioni. Il centro, ovvero il vecchio borgo, è raccolto attorno all’imponente Rocca, uno dei più interessanti esempi di fortificazione militare quattrocentesca. Percorrere a piedi le contrade che si dipanano per il castello è come immergersi nel fascino di un passato medievale ancora vivido.
La ”pietra di luna” è sicuramente il tratto più caratteristico della configurazione geomorfologica di Riolo: la Vena del Gesso, una lunga cresta rocciosa di selenite, dai riflessi lunari, che percorre trasversalmente per chilometri le valli del Senio e del Lamone. Fenomeni carsici hanno disegnato nel corso dei millenni scenari incantevoli e spettacolari, con la presenza di grotte, doline, inghiottitoi. Tra le mete più affascinanti, nei pressi di Riolo, la Grotta di Re Tiberio e gli Orridi di Rio Basino, in cui cavità tortuose a cielo aperto, con cascatelle, insenature e pozze di acqua limpida, hanno creato un’architettura naturale da fiaba. Vari sentieri segnalati permettono agli appassionati di trekking e mountain bike di percorrere quasi per intero la Vena del Gesso da Riolo sino a Brisighella.
Natura, serenità e benessere. Qui, nella città delle terme, il relax è assicurato. Da sempre, intorno a Riolo, gorgogliano numerose sorgenti (almeno sessanta) dalle più diverse composizioni chimiche: solfuree, clorurato sodiche, ferruginose, tutte indistintamente benefiche per la cura del corpo e della salute. L’atmosfera Belle Epoque dei Bagni delle Terme di Riolo rende ancora più gradevole il soggiorno nelle sue strutture di grande pregio architettonico. Il parco di dodici ettari è un’esplosione di alberi e aiuole fiorite, e il padiglione principale dei Bagni, con le sua caratteristiche arcate frontali, anticipa l’ambiente elegante e sfarzoso che si ritrova all’interno. Terme di Riolo Bagni, via Firenze, Riolo Terme. Tel. 0547/7.10.45.
Mens sana in corpore sano. Anche la gastronomia segue i principi di questo proverbio antico quanto mai attuale qui, nella culla del benessere. A prevalere, nella cucina delle due Valli, è lo stile ”leggero” adottato dai ristoranti con l’impiego delle erbe aromatiche (coriandolo, finocchio, maggiorana, menta, nasturzio, santoreggia, rosmarino, verbena, le più usate nelle ricette locali) e dei prodotti genuini della campagna, specialmente quelli del bosco e del sottobosco come tartufi, funghi, castagne, more, fragole e lamponi. Per i tradizionalisti a disposizione anche le specialità della più tipica cucina romagnola.