Un torrente, una lunga e stupenda passeggiata, un “museo” di storia industriale all’aria aperta; questo è Akerselva. Il piccolo fiume, lungo circa 10 km, ha origine dal lago Maridalsvannet, situato nel punto terminale di un gruppo di bacini lacustri che si estendono per decine di chilometri nella foresta a nord di Oslo. Dal secolo scorso lenorme lago fornisce purissima acqua potabile alla capitale.
Da Maridalsvannet, con un dislivello di 150 metri, il ruscello attraversa gran parte della città per concludere la corsa con un tuffo nellOslofjord a Bjørvika, proprio nel luogo dove sorgerà il futuro palazzo dellOpera. Cascate naturali e artificiali, vecchie fabbriche e nuovi centri di sviluppo, testimonianze storiche dalletà della pietra alla rivoluzione industriale allietano le persone che passeggiano lungo le sponde di Akerselva.
I più tenaci possono iniziare la passeggiata a Kjelsås (bus 37 o tram 11 e 12 dal centro), a poche centinaia di metri dal lago. Subito ci simbatte nel Museo della Tecnica, al cui interno si possono trovare molte foto e notizie sul torrente stesso. La zona si anima vivacemente soprattutto nel periodo estivo. Persino Asbjørnsen, il grande scrittore e raccoglitore di fiabe della tradizione popolare norvegese, amava camminare da queste parti. Un suo racconto, Kvernsagn, descrive proprio una passeggiata lungo le verdi sponde del fiume.
Dopo il ponte sulla strada Kjelsåsveien, si giunge a Stilla, che, con i suoi prati verdi e gli ampi spazi, concede una pausa prima di entrare nella zona denominata Grandalen, con rive ripide e ombrose. Qui, grazie alla relativa tranquillità, hanno trovato rifugio 100 specie tra uccelli e mammiferi.
Nel secolo scorso la zona di Nydalen, abbondantemente fuori dal perimetro cittadino, costituiva uno dei maggiori poli industriali della città. Qui si trovavano le due fabbriche più grandi della Norvegia e impiegavano nei periodi migliori fino a mille operai ciascuna.
Subito dopo il ponte Gullhaug, il fiume scompare sottoterra, per ricomparire poi a Bjølsen, dove si biforca formando tre piccole isolette. La pace e la tranquillità che qui si respira è solo il preludio a diverse cascate. La più imponente di tutte è Bjølsenfossen. Lungo queste rive si concentrarono, a partire dalla prima metà dellottocento, il maggior numero di fabbriche e qui entrò in funzione, sette secoli fa, uno dei primi mulini della storia norvegese, il “Sandaker mølle”. Anche la prima fabbrica per la lavorazione del legno fu aperta qui nel 1696. Sempre da queste parti si stabilì il farmacista Peter Møller, conosciuto per aver inventato il tran, ovverosia lolio di fegato di merluzzo, un disgustoso toccasana naturale contro parecchie malattie. Ancora oggi è in vendita in tutti i supermercati della città.
La forte presenza industriale e lo scarico di rifiuti direttamente nel fiume fecero sì che Akerselva fosse soprannominato, da queste parti “Kloaken”, (serve la traduzione?). La volontà dellamministrazione cittadina, il forte coinvolgimento degli abitanti e le battaglie di movimenti ambientalisti hanno preso forma in un progetto di risanamento del fiume e degli edifici ormai abbandonati. Questo lavoro ha dato i suoi frutti migliori nella zona di Grunerløkka. Il quartiere, un tempo uno dei più degradati, ha conosciuto una nuova vita. Caffè e ristoranti aprono con un ritmo sorprendente. Giovani famiglie, studenti e artisti cercano disperatamente una casa e i prezzi degli immobili sono saliti alle stelle. Qualcuno addirittura parla di Greenwich Village di Oslo. E’ forse il caso di fare una pausa dopo questa bella scarpinata. Allontanandosi un po dalle rive di Akerselva si può ammirare un angolo molto suggestivo della città, la via Telthusbakken. La strada è ricca di vecchie casette in legno. Nelle vicinanze si trovava una delle più antiche tenute della città, quella di Aker, esistente già nel 1100. Il nome della fattoria è stato usato per ribattezzare il fiume che da allora porta questo nome. Tra le rapide di Øvre e Nedre Foss c’è una grande area verde denominata Kuba. Qui, ogni anno, il 17 maggio, giorno in cui si festeggia l’indipendenza dalla Svezia, migliaia di persone si riuniscono per celebrare, con un grande concerto alternativo ai festeggiamenti ufficiali, questa ricorrenza. Le rapide di Nedre Foss sono un ostacolo insormontabile per i salmoni che, provenienti dal fiordo di Oslo, popolano di nuovo il torrente, segno dell’ottima salute delle acque. Grazie all’aiuto dell’amministrazione della pesca i pesci qui catturati ogni autunno vengono liberati più a monte per ripopolare anche quei settori. Subito dopo compare il ponte Grunerbrua.
Siamo ormai arrivati nella parte terminale di Akerselva. Ancora qualche ponte fino alla variopinta zona di Grønland e poi il fiume scompare di nuovo sotto la stazione dei bus. Il grattacielo-albergo della SAS, la compagnia di bandiera, nel centro cittadino, si staglia con il suo profilo inconfondibile. Akerselva termina la sua corsa sotto il cemento a Bjørvika per tuffarsi nelle fredde acque dell’Oslofjord
Una passeggiata lunga un fiume
Akerselva, piccolo fiume, lungo circa 10 km, ha origine dal lago Maridalsvannet, situato nel punto terminale di un gruppo di bacini lacustri che si estendono per decine di chilometri nella foresta a Nord di Oslo.