Partiamo strano? E quest’anno essere bizzarri in vacanza non vorrà dire permettersi viaggi esotici o mete dimenticate dalla civiltà, ma concepire una fuga programmata che sia nella maggioranza degli intenti, amante degli animali e della natura. Ma nonostante la buona volontà degli ospiti, non sempre è facile trovare strutture che concepiscano lo stile di vita verde come una priorità commerciale e etica, e spesso ci si ritrova a dover rinunciare a cene, abitudini e occasioni, pur di rispettare una scelta di vita vegana o vegetariana.
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Eppure, le cose cambiano anche per le strutture turistiche, e già da qualche anno sono molti gli alberghi e i bed and breakfast che forniscono servizi e accoglienza, che su una scala di “veganesimo” vanno dalla parzialità dello stile vegan, alla totale copertura di menu e abitudini. Per esempio in Puglia, la Biosteria e agrisotello Piccapane in provincia di Lecce, è un’azienda agricola che coltiva i propri prodotti e li vende al consumatore senza l’intermediazione di altri circuiti commerciali. Nella struttura è possibile pernottare in camere comuni e a costo contenuto, oppure scambiare il proprio lavoro nei campi in cambio di vitto e alloggio gratuito.
Dal rispetto della natura alla riscoperta della cultura anti-specista tra Toscana e Liguria. Succede presso l’Agriturismo Vegan nel Borgo di Tara, un’oasi di natura e alimentazione vegan, dalla quale si può partire per esplorare i 40 ettari di terreno circostante. Ma se i consigli turistici non dovessero bastare, e si volesse avere una panoramica di insieme, è appena uscita quella che si può definire una vera e propria bibbia del mangiare vegano. Si tratta della guida “Viaggia Vegan”, curata da Food Vibration con i consigli dello chef Simone Salvini, che recensisce circa 130 strutture ricettive nostrane, pensate per la massima vivibilità del popolo dei vegani. E allora la vacanza non è mai stata così verde e così facile.