Se il running su strada, per intenderci quello che praticano milioni di italiani per tenersi in forma, è ormai una disciplina universalmente riconosciuta, la nuova frontiera della corsa 2.0 è il running estremo. Reebok e ASICS, marchi apparentemente molto distanti, hanno in realtà un comune denominatore che trova il suo campo di applicazione proprio in questa pratica. La regola è una sola: spingere l’atleta fino ai propri limiti. Il trait d’union è una gamma di scarpe che trovano pieno utilizzo nella corsa semplice, ma anche e soprattutto nei percorsi più duri e tecnicamente complicati.
Le Reebok All Terrain Thunder 2.0
La Reebok – brand inglese nato a fine ‘800 e ora parte integrante dell’orbita Adidas – propone le All Terrain, sneackers distribuite al pubblico nelle versioni Super e Thunder 2.0. Entrambe offrono una serie di caratteristiche comuni: una tomaia con applicazioni Terrain Skin nelle zone di maggior usura, per garantire protezione e resistenza; un’area per le dita DuraGrip che offre protezione e leggerezza senza cuciture; il drenaggio integrato nell’arco plantare che permette all’acqua di uscire facilmente dalla scarpa. In particolare le All Terrain Super sono versatili, adatte a qualsiasi tipo di ostacolo e di condizione del terreno, ma restano particolarmente leggere e veloci. Le All Terrain Thunder 2.0 sono state concepite per prove più estreme, perché offrono massima ammortizzazione e supporto, un tallone che resiste agli urti e una suola con alette dentellate per fornire aderenza in tutte le superfici. Insomma del tutto adatte alla Spartan Race, la più dura corsa a ostacoli esistente, svoltasi a Milano il 13 giugno scorso. Due prove durissime – i 13 km e 27 ostacoli della Spartan Super e i 6,5 km e 21 ostacoli della Spartan Sprint – dove molti dei 4.300 hanno sfruttato appieno le qualità delle All Terrain di Reebok, main partner dell’evento.
Un momento della Spartan Race sponsorizzata Reebok, disputata al Parco del Ticino, vicino Milano
Non è da meno ASICS – casa giapponese che fa parte dell’universo Onitsuka e il cui nome è l’acronimo (rivisitato) di Anima Sana In Corpore Sano – che lancia le nuove GEL Fuji Sensor 3 e le GEL Fuji Trabuco 4, entrambe appartenenti alla categoria Run Tough, cioè corsa estrema. La GEL-FujiSensor 3 è progettata per le corse più lunghe e con il sistema Rearfoot GEL Cushioning e l’intersuola a doppia densità assicurano massimo comfort sui terreni più difficili. La suola ha una densità leggermente inferiore per garantire ancora più aderenza, migliorata, sia in salita che in discesa. Per gli amanti del trail running e dei percorsi sterrati e difficili ecco la GEL-Fuji Trabuco 4 dotata di intersuola DuoMax che sostiene il piede in tutto il ciclo del passo. Questa sneacker è disponibile anche nella versione con tomaia in Gore-Tex, che risulta traspirante e resistente alle intemperie.
Le Fuji Trabuco 4 sono classificate da ASICS nella categoria Run Tough
ASICS testerà le sneacker alla Beat The Sun, durissima staffetta che si terrà domenica 21 giugno ai piedi del Monte Bianco. Le 5 squadre internazionali partecipanti – composte da professionisti e amatori – dovranno completare un percorso di 148 km prima del tramonto – da qui Beat the Sun, ovvero battere il sole – e dunque entro 15 ore, 41 minuti e 15 secondi. Unica italiana, la ventottenne pescarese Virginia Nanni (nella foto principale), che a dispetto di uno splendido sorriso manifesta tutta la propria determinazione: “Se mi pongo un obiettivo – precisa alla vigilia della gara – stai pur certo che, presto o tardi lo raggiungo”
