La Vinoterapia è stata sviluppata nella regione di Graves, vicino a Bordeaux, dove si trovano ancora oggi alcune tra le più antiche aziende vinicole in Europa. I loro precursori sono stati Mathilde Cathiard e Bertrand Thomas, i quali hanno poi esportato questo particolare trattamento in tutto il mondo, dall’Italia al Brasile. Secondo i fautori di questa disciplina, le proprietà terapeutiche del vino risiedono nei composti che si formano per mezzo della fermentazione dell’uva, quali: Fitoalessine come il resveratrolo, Bioflavonoidi come le proanthocyanidine, Polifenoli come la quercetina e i tannini, ed Acidi organici come l’acido tartarico.
Il trattamento di Vinoterapia inizia sempre con un peeling completo, il quale permette di preparare la pelle all’assorbimento delle sostanze nutritive, eliminando le cellule morte e dilatandone i pori. Le Fitoalessine sono poi il composto più importante dell’intera terapia. Infatti, questo particolare antiossidante ha la capacità di neutralizzare i radicali liberi, responsabili dell’ossidazione cellulare e dell’invecchiamento della pelle. Ma non solo, i sostenitori della Vinoterapia affermano che tra i principali effetti, oltre a ringiovanire e migliorare il tono della cute, questa pratica contribuisca ad incrementare la tonicità dei muscoli ed a migliorare la consistenza generale del corpo, dal seno alle braccia.
Ecco allora quali vini utilizzare per i diversi trattamenti: il Lambrusco, ricco di minerali, aiuta la conservazione della pelle; il Sauvignon vanta proprietà calmanti e viene utilizzato abitualmente per i massaggi; il Chianti annovera tra le altre, celebri proprietà rilassanti; il Cabernet ed il Merlot aiutano ad eliminare le cellule morte della pelle. Questa moda nasce dal crescente interesse per la cultura del vino, il quale ha portato a rivalutare l’impiego delle sue proprietà in altri ambiti non legati al senso del gusto. Infatti, soprattutto in Spagna, Francia ed Italia, numerose strutture turistiche offrono i suddetti trattamenti di bellezza.