Occorre sempre andare in punta di piedi quando si entra nel mondo dei ‘super cibi’. Ma accanto a molte mode passeggere che riguardano l’alimentazione sana, ci sono alcuni alimenti che la scienza prende seriamente in considerazione, perché le loro proprietà potrebbero essere sintetizzate e diventare veri e propri medicinali. E’ il caso per esempio del tè matcha, utilizzato tradizionalmente nelle cerimonie del tè giapponesi. Uno studio attualmente in corso ne avrebbe riscontrato alcuni incredibili effetti anti-cancro.
Tè matcha, i benefici sotto studio
Sono note le importanti quantità di antiossidanti che questo tè contiene. Ma secondo un team di scienziati di Salford, alcune sostanze in esso contenute sarebbero in grado di mettere in ‘stand-by’ le cellule tumorali. In particolare è stato riscontrato un effetto benefico sui tumori del seno. Il tè matcha, o per meglio dire le sostanze in esso contenute, impediscono alle cellule cancerogene di moltiplicarsi. Lo studio, secondo il professor Michael Lisanti che lo ha guidato, è di grandissimo impatto per la ricerca. E apre la strada a nuovi percorsi terapeutici (fonte).
Ma che cos’è il tè matcha? Si tratta del tè verde è il più diffuso in Asia, dove viene consumato da millenni. Lo si trova in polvere, perché le foglie della pianta (Camellia sinensis) vengono cotte al vapore, asciugate e ridotte in una polvere finissima. Gli estimatori sanno che esso si distingue in due tipologie, in base all’età della pianta da cui viene raccolto. Denso – koicha se la pianta ha più di 30 anni. Leggero – usucha se la pianta ha meno di 30 anni. In origine è cinese, ma è attraverso i monaci buddisti che ha messo radici in Giappone, impiegato per la pratica zen chiamata Cha no yo.
La consistenza polverosa del matcha prevede che venga disciolto nell’acqua con strumenti appositi (un frustino detto chasen), non messo in infusione e come si fa solitamente con il tè in foglie. E’ proprio per questo che apporta virtù benefiche che alcune ricerche stimano addirittura raddoppiate rispetto al tè verde tradizionale. Le foglie in polvere disciolte nell’acqua calda vengono ingerite, e con esse la miniera di sostanze antiossidanti che il tè verde contiene.