Divenuto da poco pratica sportiva, il Bush Flying è una tipologia di volo molto particolare. Alla base di questo “sport” c’è di sicuro la ricerca di forti emozioni, e questo grazie al motivo per cui è nato e si è diffuso. Il Bush Flying o Volo Bush è un’operazione effettuata da velivoli nelle aree più inospitali del pianeta. E per ragioni di necessità. Quando non esistono piste di atterraggio, le condizioni del terreno sono inagibili (come spesso quelle meteorologiche), entrano in azione i bush pilot. “Bush” è infatti un termine anglosassone che si traduce con “cespuglio” o “radura”.
Bush Flying: origini
Il volo bush nasce nella tundra canadese e dell’Alaska, in Africa, Australia, nelle giungle del Sud America e in Papua Nuova Guinea. Inizialmente era utilizzato per fornire di cibo, medicine o soccorso nelle zone più isolate. Successivamente si è diffuso per controlli o ricerche a sfondo geologico, faunistico, ma anche per esplorazione ed escursionismo.
I bush plane più utilizzati sono gli ultraleggeri bicicli. Questi mezzi vengono assemblati ed equipaggiati in base alle caratteristiche del terreno su cui dovranno atterrare. Gomme speciali, sci o idrovolanti in grado di adattarsi a neve, pioggia o acqua a seconda dei diversi luoghi da raggiungere o delle tratte da percorrere.
Le abilità del bush pilot
Le abilità di un bush pilot sono senza dubbio diverse rispetto a quelle di un pilota “tradizionale”. Oltre a pilotare in condizioni estreme, deve saper mantenere o riparare l’aereo e possedere competenze rivolte alla sopravvivenza. Sembrerebbe un mestiere da aviatori di guerra. E in effetti lo è; almeno lo è diventato per tutti coloro che, dopo aver affrontato situazioni di pericolo ed essersi distinti per destrezza e abilità in volo, hanno deciso di continuare a praticare il volo bush.
Bush Flying in Italia
In Italia è possibile frequentare, presso alcuni campi volo VDS, stage specifici per il volo e atterraggi su campi in pendenza. Esistono zone in cui allenarsi con un certo grado di sicurezza. Su bellissimi pendii trasformati in campi volo d’alta quota, vicino le montagne o presso i laghi. i corsi sulle tecniche bush vengono organizzati tenendo conto delle caratteristiche del territorio e mantenendo gli allievi in sicurezza.
Il volo bush a Gardaland
Il team italiano di Bush Flying si prepara alla competizione internazionale che si terrà a maggio in Alaska. Questa singolare disciplina sportiva affascina e appassiona tanto da fare il suo ingresso anche nei maggiori parchi divertimento italiani. L’attesissima gara in Alaska è preceduta dall’evento organizzato da Gardaland per presentare l’attrazione del 2017. Si chiama Shaman, la montagna russa con realtà virtuale, che porterà il brivido nel mondo dei nativi americani.
L’aereo, proprio come un’aquila, ha compiuto voli spettacolari tra boschi, lago e cime innevate fino all’adrenalinico atterraggio. Il parco veronese ha “affidato” l’impresa a Fabio Guerra, ex pilota di jet militari, che con questa prova ha stabilito un record mai registrato prima. Simulare il volo del rapace con atterraggio in un spazio di frenata di appena 20 metri. La prova di Bush Flying si è svolta un’area ai piedi del monte Baldo, a ridosso del lago di Garda.
Shaman: le montagne russe con volo virtuale fra i Pellerossa
Lo stesso rapace sarà il protagonista di Shaman. Grazie ai visori per la realtà virtuale applicati alla leggendaria Montagna Russa del Parco, i passeggeri verranno trasportati in uno spettacolare volo. A bordo di Shaman i temerari passeggeri si troveranno virtualmente seduti su un tronco e affronteranno la prima parte del percorso circondati da rocce e da totem.
Il tronco si trasformerà in una vera e propria aquila e il passo verso il doppio giro della morte sarà breve. I due avvitamenti laterali e l’elica finale che caratterizzano l’attrazione diventeranno vere e proprie acrobazie aeree. Per vivere la singolare esperienza occorrerà aspettare l’8 aprile 2017 con l’apertura della nuova stagione di Gardaland.
gardalandshaman.it