Dolci, biscotti, pasta in una versione più scura e granulosa, non sono il risultato dell’ultimo ritrovato del packaging accattivante, ma una tipologia diversa di grano che sta conquistando sempre più consumatori. Il Kamut è un cereale di origine egiziana trasformato nel 1977 in prodotto su larga scala grazie all’intuito di una famiglia di agricoltori del Montana, la famiglia Quinn, fondatori di Kamut International, oggi marchio registrato e unico organismo autorizzato a rilasciare i permessi per la commercializzazione dei prodotti alimentari sotto il nome di Kamut.
Per quantificare il successo del cereale, basti sapere che l’Italia è il più grande mercato al mondo dopo la Germania. Se la popolarità del frumento è oggi indiscussa, quali sono le proprietà che lo caratterizzano dal punto di vista nutrizionale? Secondo un rapporto scientifico che cita i principali studi sulla materia pubblicato nel 2014 dall’azienda omonima e condotto dalla Dottoressa Alessandra Bordoni del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, il kamut conterrebbe proteine, magnesio, potassio e selenio in quantità maggiori rispetto al corrispettivo in farina di frumento integrale. Secondo lo stesso saggio, uno studio sull’uomo che ha utilizzato grano khorasan KAMUT® (Sofi et al, 2012), ha valutato gli effetti della sostituzione dei prodotti a base di grano tradizionale (pane, pasta e crackers) con prodotti equivalenti ma a base del grano antico in 22 soggetti. Secondo la ricerca sono stati prodotti significativi livelli di riduzione della colesterolemia, totale ed LDL, e di glicemia.
Dopo i Kamut-entusiasti arrivano anche i Kamut-scettici. Secondo molte voci del panorama scientifico, il cereale non possiederebbe particolari qualità dal punto di vista nutritivo ma solo un miglioramento dell’inquinamento ambientale grazie al metodo di produzione biologica. Per Dario Bressanini, autore di “Le bugie nel carrello”, tale caratteristica verde sarebbe però annullata dal lungo e costoso processo di trasporto della tipologia di grano, dalla patria oltreoceano, fino in Europa. Insomma ancora una volta il vantaggio derivato dal consumo dell’alimento, sembrerebbe affidato alla valutazione personale del consumatore, che sceglie per esempio la variante khorasan in virtù di un sapore più pastoso al palato o di risultati gustosi in cucina. Ecco quindi una ricetta per sperimentare le proprietà del cereale tanto discusso.
Kamut con asparagi
Ingredienti:
– 250 g di Kamut
– 1 mazzo di asparagi
– 1 cipollotto fresco
– curry
– tamari
– curcuma
Preparazione:
Lessare il kamut per 2 ore. In una padella far stufare il cipollotto tagliato a tocchetti e gli asparagi precedentemente lessati e tagliati a rondelle. Aggiungere curry tamari e curcuma. Unire il Kamut e far stufare insieme per 10 minuti. Servire caldo.